“21 giugno, Festa della musica senza musica”, scrive Emma Marrone sul suo profilo Instagram, postando una sua foto con un cartello tra le mani con su scritto: “Emma Marrone, cantante, #iolavoroconlamusica”.

Scrive Emma: “nella musica lavorano in tanti non solo musicisti e cantanti. La musica fa cultura, educa, emoziona, intrattiene e, se non bastasse, produce economie importanti (il solo comparto Cultura fa il 16% del Pil), dando lavoro a decine di migliaia di persone che oggi, causa Covid-19, rischiano di restare a casa. Sappiamo che ci sono delle proposte di emendamento al DL Rilancio che ci riguardano. Chiediamo che la politica non le ignori, adoperandosi al più presto per dare finalmente dignità a tutti coloro i quali lavorano per il bene della Musica”, conclude.
Tantissimi altri cantanti, manager, produttori, artisti, musicisti, tecnici, consulenti, promoter, etichette discografiche, agenzie di booking, proprietari di live club, uffici stampa hanno aderito alla campagna con la quale vengono richieste al Parlamento maggiori tutele e garanzie per i lavoratori del settore musicale colpiti duramente dalla crisi Covid-19. Ma non solo, l’appello ribadisce anche la necessità di prendere in esame gli emendamenti del settore nel decreto rilancio “a oggi ignorati” così che la festa della musica, il 21 giugno, non diventi appunto #senzamusica “.
Dichiara Jovanotti sul suo profilo Instagram: “Aderisco alla campagna a favore di tutti i lavoratori della musica che insieme alla gente di molti settori si trova di fronte ad un periodo di seria difficoltà e incertezza. Mi sembra superfluo dire che si tratta di chiedere attenzione istituzionale non per me ma per la stragrande maggioranza delle persone coinvolte nell’industria musicale che operano in mille settori dietro le quinte (nei grandi, medi, piccoli e piccolissimi eventi che vanno dagli stadi alle feste di paese ai bar e ai locali dove si fa musica coi giradischi o live).”
Le richieste di cui si sono fatti portavoce numerosi artisti e operatori del comparto sono chiare e mirano a “mitigare le conseguenze negative della crisi, è prioritario innescare una cooperazione tra addetti ai lavori e tecnici del nostro settore, istituzioni e task force”.