I tempi sono cambiati. Sembra passato un secolo da quando Giulio Andreotti, personaggio di spicco della politica italiana, disse : «Il potere logora chi non ce l’ha». L’aforisma che fece suo, era del politico e diplomatico francese del Settecento, Charles Maurice de Tayllerand.

Oggi, però, “il potere logora chi ce l’ha”, perchè non è cosa bella assumersi delle responsabilità in un momento difficile e maledettamente complicato.
Chi si trova al potere, o meglio, a dirigere la cosa pubblica, sente tutto il peso delle decisioni che assume, sapendo di correre il rischio di essere criticato dai più e di diventare impopolare. Lo sa bene un sindaco, quando sulle sue spalle si assume la responsabilità di non far fare una manifestazione al fine di evitare la possibilità di un contagio. Lo sa bene un presidente di regione, che cerca di bloccare un flusso sconsiderato che ha la stessa pericolosità di una bomba che sta per esplodere. Lo sa bene un presidente del consiglio che blocca una nazione per evitare che un minuscolo essere si impadronisca di un popolo, di un sistema economico, di una nazione intera.
Noi italiani siamo stati abituati a fare i “tuttologi”, a sapere di tutto, a criticare di tutto. E’ noto che siamo un popolo di allenatori, di politici, di maestri, di scienziati e appena siamo messi di fronte ad una decisione presa da chi ha il compito di governare, siamo subito pronti, sui nastri di partenza, a sbandierare la nostra soluzione che è diametralmente opposta a quella del sindaco, presidente, ministro, questore, assessore e altri ancora di turno.
Chissà se qualche volta, in momenti di grande difficoltà come quella in cui ci troviamo, venisse in mente a qualcuno di collaborare in maniera propositiva, senza per forza distruggere qualsiasi decisione presa. Nessuno “nasce imparato”, ma soprattutto, in queste occasioni, nessuno ha mai avuto modo di avere la giusta esperienza.
Non oso immaginare cosa sia passato per la testa al presidente del consiglio quando ha dovuto annunciare all’Italia il blocco di tutte le attività, escluse quelle di importanza strategica. Apriti cielo! Appena lo ha annunciato, ecco subito le critiche: Confindustria, i Sindacati, i lavoratori, la povera gente….no, il buon senso non fa per noi.
Oggi è il quarto giorno in cui i dati sembrano dare un piccolo segnale di ottimismo, ma ancora si muore. Non possiamo essere contenti perchè i morti diminuiscono, perchè sempre di morti si tratta, ma siamo in guerra e ogni minimo dato positivo è un segnale importante.
La Spagna galoppa, Francia e Germania seguono a ruota, mentre gli Stati Uniti diventano il terzo paese al mondo per casi di contagio. L’India, che dopo la Cina è lo stato con più abitanti al mondo (siamo oltre il miliardo), ha chiuso tutto e messo in quarantena l’intera nazione perchè spera di poter evitare un disastro umanitario.
Il capo della protezione civile ha i sintomi di un’influenza, speriamo non da covid 19, il commissario Bertolaso è risultato positivo al coronavirus ed è stato ricoverato in ospedale, anche il principe Carlo d’Inghilterra è stato contagiato. Loro malgrado, pur essendo in ruoli diversi e di rilievo, in questo momento avrebbero forse fatto a meno di avere delle responsabilità.
Oggi, l’arguto Andreotti avrebbe cambiato la celeberrima frase che a suo tempo aveva fatto sua e quel non, probabilmente, lo avrebbe messo quantomeno fra parentesi.
Franco Capizzi